Aree a rischio a.s. 2019 – 2020

Premessa:

gli alunni che rientrano nel progetto aree a rischio, sono alunni di nazionalità straniera che presentano una situazione di partenza comune agli alunni stranieri, , in particolare a quelli di nazionalità cinese; l’apprendimento e l’inserimento di questi alunni, infatti , risulta difficoltoso per una serie di motivi oggettivi quali: 1) difficoltà ad entrare in contatto con una realtà molto diversa da quella di appartenenza, 2) lingua parlata in famiglia, 3) scarsi contatti con ragazzi italiani e, quindi, scarse occasioni di esercitare la lingua al di fuori delle poche ore di lezione. A questi motivi oggettivi si aggiungono, talvolta, difficoltà personali che non sempre si riescono a diagnosticare nella prima fase di osservazione e atteggiamenti che non favoriscono l’impegnativo compito di apprendimento della lingua italiana L2: 1) scarsa motivazione, 2) impegno e applicazione poco adeguata, 3)difficoltà personali.

 

Gli alunni interessati al progetto Aree a rischio (anno scolastico 2019-20) presentano una situazione di partenza simile per quanto riguarda la socializzazione e l’apprendimento della lingua italiana L2, ma il livello di scolarizzazione e , quindi , la conoscenza e la padronanza della lingua risultano molto differenti. Nel gruppo degli alunni interessati al progetto quest’anno si presentavano due diversi livelli di alfabetizzazione : un alunno , arrivato in Italia da poche mesi , presenta una “quasi nulla” conoscenza della lingua italiana; per lui è stata attuata una primissima fase di alfabetizzazione: alfabeto, sillabe, dettato, lessico di base.

Gli altri alunni, pur se a livelli diversi, conoscono la lingua italiana e le difficoltà che incontrano sono riconducibili essenzialmente allo scarso impegno e/o al contesto familiare di riferimento. Il livello di conoscenza della lingua italiana è riconducibile al livello Autonomia B1-livello intermedio o “di soglia”.

 

Ricaduta didattica:

Pur trattandosi di poche ore, l’attuazione di progetti mirati sugli studenti e sulle loro specificità crea una ricaduta notevole sugli atteggiamenti e sul processo di apprendimento.

 

Motivazione e socializzazione:

Gli alunni , sentendosi al centro del processo di apprendimento, si sentono valorizzati e accettati e acquistano maggiore motivazione allo studio e un più consapevole senso di appartenenza.

Non si deve dimenticare, infatti che l’alfabetizzazione degli alunni stranieri richiede, ancor più che negli altri ragazzi, che si sviluppi la motivazione all’apprendimento stesso. L’italiano come seconda lingua non deve essere presentato come lingua dell’ufficialità, ma come espressione culturale carica di valori simbolici che è necessario conoscere per porsi in relazione, esprimere bisogni, emozioni, idee, sentimenti. Lo studio della lingua italiana, quindi , deve essere presentato come uno strumento utile alla comunicazione e all’inserimento nel gruppo dei pari.

 

Processo di apprendimento:

La situazione del piccolo gruppo consente di sbloccare alcuni ostacoli che impediscono l’apprendimento e l’acquisizione di conoscenze. I tempi più lunghi, infatti e l’attenzione mirata fanno sì che l’insegnante possa concentrarsi sulle reali necessità degli alunni, promuovendone il miglioramento.

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